Il nucleo di Nuova Erto venne costruito a Ponte nelle Alpi per dare alloggio a sfollati di Erto e Casso, dopo il disastro provocato dalla caduta della frana del Monte Toc nel bacino della diga del Vajont il 9 ottobre 1963. Le nuove case si svilupparono con una disposizione regolare attorno alle strade a “pettine” previste nel Piano Urbanistico Comprensoriale del Vajont predisposto dell’architetto Giuseppe Samonà insieme con altri architetti su incarico del Ministero dei Lavori Pubblici. Il Piano, che risale al 31 luglio 1965, prevedeva la possibilità di insediare nella località “Madonna di Vedoia” di Polpet, 48 unità abitative, di cui 16 costituite da case isolate singole, 24 case binate e 8 case a schiera connesse alle funzioni artigianali e agricole a cui era destinato il piano terra di queste ultime. Oltre che le residenze, il piano prevedeva anche la realizzazione dell’area sportiva, il cui primo progetto fu il campo da calcio poi intitolato “Umberto Orzes”, il sindaco dell’epoca.
I progetti esecutivi delle singole abitazioni, sorte a partire dal 1967, continuarono ad essere presentati per le approvazioni fino agli anni ’80, permettendo a vari gruppi famigliari di Erto e Casso di trasferirsi e riprendere l’attività lavorativa nel territorio di Ponte nelle Alpi. L’insediamento della comunità ertana in seno a quella pontalpina, oltre a costituire un gesto di fraterna solidarietà da parte di quest’ultima, ha dato origine al potenziamento dei servizi esistenti, quali le scuole elementari e d’obbligo, all’ampliamento dell’asilo di Polpet e al completamento della chiesa di Polpet.
L’Amministrazione Comunale di Ponte nelle Alpi ha recentemente ampliato e qualificato l’area sportiva, completa di pista di atletica e campi da calcio, tennis, pallacanestro, a cui si è aggiunta una struttura polifunzionale coperta ed un campo scuola per Mtb; poco oltre, si trovano la struttura coperta per il gioco delle bocce e il poligono di tiro già operante nel territorio comunale dal sec. XIX.
Nell’area accanto allo stadio, da alcuni anni, agli inizi di settembre, si svolge anche la tradizionale «Sagra di Polpet» già «Sagra dei fighi», che per una decina di giorni coinvolge gran parte degli abitanti della frazione e che ha il culmine l’8 settembre (Festa patronale della Natività di Maria).
Nuova Erto ospita inoltre le sedi degli Alpini, dei Marinai, degli Artiglieri, e dei cacciatori della riserva di Ponte nelle Alpi.
Nel 2007 è stata inaugurata, antistante al “Bar Sport”, la piazzetta con al centro il monumento alle vittime del Vajont, opera che lo scultore Franco Fiabane ha realizzato nel 2004 utilizzando un blocco di pietra rossa donato dalla comunità di Erto e Casso.
Nuova Erto si unisce al cimitero delle vittime del Vajont a Fortogna, al campanile di Pirago, alla chiesa monumentale di Michelucci in centro a Longarone, all’area della diga del Vajont, in un ideale percorso denominato “Luoghi della Memoria”. Questo particolare itinerario per non dimenticare è un motivo di riflessione sull’agire umano e sulle conseguenze che ne possono derivare.
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Pagina aggiornata il 10/09/2024