PiaiaLa borgata di Piaia pare svilupparsi attorno all’ospizio dei frati nel 1600. La struttura, ancora visibile, è composta da un’ampia stalla con fienile e da una porzione più piccola ad uso abitativo. I religiosi, oltre alle attività di preghiera, si dedicavano alla coltivazione dei campi e alla lavorazione delle erbe.

Nell’ospizio visse anche un personaggio assai caratteristico: il “mago”. Non è certo se fosse un frate che si staccò dall’ordine, o un viandante qui ospitato; egli si fermò in seguito nella casera ad est di Piaia, esistente e tutt’oggi conosciuta come casera “al mago”. Descritto come un “selvarego” (selvaggio), un misto fra un frate e uno stregone, vantava conoscenze nell’impiego delle erbe officinali che lo rendevano “un mago” nel guarire talune malattie. Così i paesani, anche se con una certa riluttanza, andavano a farsi curare da questo misterioso personaggio.

Dopo i frati, il convento fu occupato dai primi nuclei familiari del paese. Nel fabbricato, composto da tante piccole stanzette, vi dimorarono diverse famiglie, fra cui i Boito, che poi costruirono altre case nella frazione.

Qualche secolo dopo acquistarono la proprietà a Piaia i signori Protti – da cui il toponimo borgata Protti – importante famiglia arricchitasi con il commercio del legname e proprietaria di opifici, ville, terreni e pascoli lungo la valle del Piave fra Longarone e Belluno. In una posizione strategica di Piaia costruirono una torretta, nata come casinetto di caccia, in località “Al casin” che permetteva loro di controllare a 360° i terreni di Belluno, Longarone, Lastreghe e Piaia.

Quello che spinse i frati a fermarsi a Piaia nel 1600 lo si può trovare ancora oggi, a distanza di secoli: distese di prati, boschi, una natura lussureggiante, animali selvatici, specie arboree.

Ed a testimonianza di queste origini, è stata tramandata fino ai giorni nostri la ricetta dei frati per preparare il nocino.

Alle noci verdi, raccolte soltanto durante la notte del 24 giugno, vanno aggiunti in piccole dosi erba ruta, rabarbaro e genziana in radice, per ottenere un liquore dalle proprietà digestive, che molte famiglie di Piaia offrono con cordialità agli amici.

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Pagina aggiornata il 10/09/2024

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