La frazione di Roncan deve forse il proprio nome latino al proprietario Runchus, o deriva dal verbo runcare (dissodare la terra), richiamando l’attività agricola presente in tutto il territorio.
La vocazione agricola di Roncan è rimasta tale fino a non molti anni fa, quando ogni famiglia del paese coltivava il proprio campo e vicino ad ogni casa era presente una stalla con almeno una mucca. Il latte veniva portato presso la latteria sociale – oggi restaurata e sede dell’associazione “Il Burcio” – dove si producevano burro e formaggio.
La produzione agricola complessiva era scarsa e ciò costringeva molte persone a lavorare come scalpellini nelle cave delle frazioni vicine o, soprattutto, ad emigrare in Sud America, Francia, Belgio e Svizzera. L’abilità acquisita nella lavorazione delle pietre si rinviene nei muri a secco lungo le strade, nei tetti delle case, nei basso-rilievi e negli altri elementi che le decorano.
Roncan come le altre frazioni dei Coi de Pera aderisce all’iniziativa “Arte nell’Ambiente” per la realizzazione di murales sulle facciate delle case del paese.
Roncan custodisce una piccola chiesa intitolata a San Tommaso, già documentata nel XVI secolo, che ai primi dell’ottocento inizia ad esser conosciuta come santuario mariano in virtù dell’intensa devozione popolare per la “Madonna degli spasemi”, una Vergine su tela posta nell’altare minore. Dalle diverse frazioni del comune, ma anche dall’Alpago e da zone più distanti, i pellegrini venivano ad implorarla per guarire dalle “spasemade” (paure).
Lungo il vecchio sentiero che collega Roncan con Mares sono presenti tre croci a ricordo di Vittorio Casanova, il fratello Giuseppe e Antonio Pareschi, fucilati durante un rastrellamento tedesco il 18 luglio 1944.
In tutta la frazione sono ancor oggi presenti molti degli abbeveratoi, fontane e lavatoi costruiti nel tempo. Tra i pochi rimossi c’è quello della piazza del paese, eliminato per dare spazio all’attuale parcheggio.
La fontana più famosa è ancor oggi fontana vecia, posta dietro la piazza sul tracciato dell’antica via degli Zattieri.
Allegati
Pagina aggiornata il 10/09/2024