Recentemente (nel 2012-2013) sono stati ripuliti i ruderi dei “Fortini alti” (quelli definiti De la Poiate, Pian de la Polsa, Fosse Alte), in prosecuzione del lavoro di recupero, sulla montagna sopra Soccher, di tutti i fortini risultanti dal Catasto Napoleonico.
La carta di Anton von Zach (Kriegskarte):
Nel foglio XIII.9 e nelle Descrizioni militari, Sezione XIII.9 [Pieve d’Alpago], della Kriegskarte 1798-1805, viene illustrato il territorio di Ponte nelle Alpi [Capo di Ponte] e dell’Alpago.Nella descrizione del territorio l’alfiere Conta ci rivela che, nel caso si dovessero realizzare “accampamenti e posizioni”, “un corpo […]” trova posizione ideale presso il Capo di Ponte.E aggiunge, tra l’altro: “Le lingue di terra sulla riva destra della Biave [Piave], su cui poggia Capo di Ponte e quelle che forma il Prato d’Anta, potrebbero essere trincerate nel modo migliore […]”. E più avanti: “Anche da Monte Soccher una batteria può dominare la strada sulla riva destra verso Polpet e tutta la pianura”.
1797-1805 – Guerre napoleoniche e fortini
Intanto nel 1797, il 13 marzo giunse a Belluno una divisione francese di 16,000 uomini che inseguiva un corpo austriaco di 2000 uomini guidato dal generale Lusignan, che nel ritirarsi per la via del Cadore aveva fatti praticare dei forti nella pianura di Polpet e nei colli sovrapposti cinque miglia distanti dalla città in riva al Piave, e là si era fermato. La truppa francese attaccò il giorno seguente quella del genreale austriaco, che nonostante l’inferiorità numerica, riuscì a resistere. Con il trattato di Campoformio, il 17 ottobre 1797, che sancì la pace tra Francia e Austria, le province venete passarono sotto il dominio dell’imperatore Francesco II.
Nelle Memorie di don Flaminio Sergnano (1736-1812), in data 19 agosto 1805 leggiamo: “Si cominciò, per quanto fu detto, a lavorare per ordine del Governo nella Fortezza, o sia Fortin a S. Andrea di Polpet, o sia Pedemonte”. E in data 25 agosto 1805: “Domenica si levò e portò giù processionalmente la Palla, e pietra Sacra, e campana e statua antichissima di S. Andrea di Pedemonte stante la fortezza che si và facendo vicino la detta Chiesa dove vi sono ogni giorno cinque cento, e anche fino ottocento uomini che lavorano comandati dal Governo alle Pievi sogette, e a questi danno soldi cinquanta per uno, mà con patto che non devano parlare, e se ve ne sono di più bravi le danno più paga”. Inoltre, in data 8 settembre 1805: “Si seguita a lavorare nella Fortezza, o sia Fortin a S. Andrea, e si cominciò anche in questi giorni a fare lo stesso verso Soverzen”. (L. Alpago-Novello, Le memorie di Don Flaminio Sergnano, «Archivio storico di Belluno Feltre e Cadore», XI-1939, n.61, p. 1057).
Sulla base di queste testimonianze si pensa che risalgano agli anni 1797 e 1805 i FORTINI situati sulla montagna sopra Soccher di Ponte nelle Alpi; si pensa inoltre che essi, con alcune fortificazioni sopra Polpet, siano stati costruiti allo scopo di sbarrare il passaggio alle truppe francesi verso il Cadore e il Tirolo. Non si esclude comunque che delle opere più antiche esistessero precedentemente nei siti sopra Soccher.
Allegati
• Fortini Soccher Interno
• Fortini Soccher Esterno
Pagina aggiornata il 10/09/2024